Grazie agli assunti teorici formulati da Charles H.Cooley e G.H. Mead, la psicologia sociale propone un’immagine dell'individuo che cerca di agire in modo coerente rispetto alle aspettative che hanno gli altri di lui. Seguendo questa linea di pensiero, appare fondamentale la prima impressione che gli individui hanno nei confronti di un soggetto, ciò definisce queste aspettative che influenzano il comportamento dell'individuo in analisi, il quale cercherà di confermare queste aspettative rinforzandole.
Appare interessante analizzare le variabili che condizionano la formazione della prima impressione. Sicuramente rilevanti sono: il modo di parlare, gli atteggiamenti e l’apparenza fisica.
Anche il rossetto, come tanti altri oggetti, aiuta a definire un’immagine di sè.
Esso permette di trasformare l’immagine dei soggetti in ciò che vogliono essere, attribuendo percezioni positive quali: fiducia, alti livelli di autostima, forza, potere, volontà e sensualità. Diventando, per certi versi, ciò che indossiamo e fornendo un racconto di noi a chi ci osserva.
Mind what you wear: the Psychology of Fashion
La psicologa inglese Karen Pine, professoressa e ricercatrice presso l’università di Hertfordshire, nel suo libro “Mind what you wear: the Psychology of Fashion”, affronta il tema dell’influenza reciproca e intensa tra abbigliamento e stato d’animo degli individui.
“Gli abiti e gli accessori che indossiamo ogni giorno possono rivelare moltissime informazioni sulla nostra personalità e le nostre emozioni più intime ed, al tempo stesso, sono in grado di influenzare notevolmente non solo il nostro stato d’animo ma anche la nostra percezione della realtà che ci circonda.”
L’abbigliamento però, non è da intendere esclusivamente in termini di indumenti, ma include anche accessori e make up. Nel suo libro, Karen Pine, si concentra su uno dei cosmetici più utilizzati tra le donne: il rossetto. Considerando proprio la psicologia dello stesso, dimostrando come il colore delle labbra definisca e comunichi lo stato d’animo della donna che lo indossa e persino i tratti della sua personalità.
Bibliografia/sitografia:
Pine Karen (2014), Mind what you wear: the Psychology of Fashion, Kindle edition